La visione su cui si fonda il modello di supervisione biodinamico è quello della fenomenologia della relazione interpersonale che, al di là di ogni teoria della mente, focalizza l’attenzione sui concetti di intersoggettività e intercorporeità.
Nel panorama della letteratura scientifica si possono trovare diverse e tutte valide definizioni di tali concetti. Per il nostro scopo possiamo assumere che l’ intersoggettività descrive una situazione in cui due soggetti indipendenti (paziente e terapeuta), con una loro storia e un loro mondo psichico interno, entrano in relazione e questo induce una variazione nella fenomenologia della relazione che diviene oggetto della supervisione. Per intercorporeità possiamo intendere un’interazione sistemica che collega “i corpi” del terapeuta e del paziente consentendo così lo stabilirsi una comunicazione preverbale e preriflessiva.
Intersoggettività e intercorporeità sono dimensioni che sostanziano la fenomenologia della relazione terapeutica. Non rappresentano parti scisse ma implicano livelli diversi del percepire l’altro: il pensare e il sentire come due dimensioni integrate altrimenti definibili come processi top-down e bottom-up . Quindi l’obiettivo del modello biodinamico è allenare il terapeuta a un’integrazione di questi due complementari processi.